20 luglio 1969

20 luglio 1969

Un solo dato scientifico, poi solo parole e pensieri: 110 km dalla superficie lunare.
Da questa altezza, il modulo lunare (LEM) abbandonò l’orbita della Luna e si lasciò “cadere” attratto da una gravità aliena. A bordo, Buzz Aldrin e il capitano Neil Armstrong.
Michael Collins restò in orbita nel modulo di comando ad aspettare il loro ritorno.

È davvero paradossale; si può cadere, addirittura precipitare, pur allontanandosi dalla superficie terrestre. Questa é la scoperta più grande che ci portiamo indietro dalla Luna, non le rocce o le fotografie.
Lo sapevamo già, certo, potevamo immaginarlo, viverlo con la fantasia ma provarlo fisicamente é stato necessario e fondamentale.

Come deve essere una vertigine non terrestre?

Ecco, si, non siamo nel centro di nulla, non esiste nessun privilegio per noi homo sapiens e per estensione, dunque, per nessuno in questo universo. Questa é vera democrazia, una democrazia universale che nessuno deve votare o proteggere, solo osservare e rispettare. Poi emulare.

Solo la scienza e la tecnologia e nessun altra disciplina – artistica, religiosa, filosofica o politica – potevano (e possono) regalarci questa consapevolezza universale.

Il coraggio e la forza di andare a scoprire la nostra fragilità e umiltà, ecco cosa é stato il 20 luglio 1969. Apollo 11.

 

 

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